I giovani e la sfida di questo tempo

Nel Gruppo Medie abbiamo voluto riprendere la domanda che in questo periodo di tempo dilatato in spazi ristretti ci sta a cuore, ossia: ”E’ una sfida o una sfortuna?”

Sembra che ci siano precluse molte opportunità in questa circostanza dell’epidemia, ma l’esempio di S.Tarcisio che trovate nell’allegato, forse ci può aiutare a rispondere.

Tarcisio dice a padre Dionigi: ”Padre, manda me!”. In queste semplici parole Tarcisio esprime il significato della sua vita.

Tarcisio ha dato quindi la sua vita per non rinnegare Gesù, tanto è vero che non sono riusciti a prendergli il pane consacrato che per lui era più prezioso della vita!

Noi apparteniamo al Signore che ci ama e in Lui è la consistenza della nostra persona.

Come ci ha ricordato anche il Papa con le parole di San Paolo “Nulla ci può separare dall’amore di Cristo, ne’ tribolazioni, ne’ pericoli”.

Allora, ai nostri ragazzi abbiamo voluto rivolgere le seguenti domande:

Come ci sentiamo oggi noi di appartenere al Signore?

Chi ci aiuta a ricordarcelo in queste lunghe e solitarie giornate?

Ti senti solo durante queste giornate?

Quali sono i gesti o le persone che ti aiutano durante la giornata a sentirti vicino e amico di Gesù?

Lasciamo alle loro risposte gli spunti per una riflessione:

Pietro, Davide ed Enrico:

Crediamo che questa sia una grandissima sfida che ci viene data e che va sfruttata al massimo. In questo periodo, sono felice di non sentirmi solo perché ho intorno a me persone che mi chiamano, come i cavalieri, o semplicemente i miei famigliari. E sono proprio loro le persone che mi aiutano a essere amico di Gesù anche in questo periodo. Siamo pieni di possibilità e l’importante è riuscire ad aiutarsi per coglierle.

Delia:

Io questo periodo lo prendo come una sfida da superare per continuare a testimoniare la mia fede in Gesù ad esempio seguendo la messa e dicendo insieme alla mia famiglia la preghiera che ci avete dato. Mi sento un po’ sola ma mi aiutano a superare le giornate la mia famiglia, i medici che lottano ogni giorno per la vita delle persone e la chiesa, specialmente le parole del Papa. Mi è spiaciuto vederlo da solo a Roma in Piazza S.Pietro dove ero stata anche io con tanti ragazzi e l’oratorio ma so che lui prega per noi e anche da solo noi abbiamo la sua protezione.

Miriam, Valentina:

Secondo noi è una sfida. Ma perché è una sfida? Forse è un modo per mettere alla prova la nostra fede…o forse è solo un momento per rafforzare e prendere atto del nostro rapporto con il signore… è in questi momenti che ci accorgiamo quanto andare a messa e stare con i nostri amici sia importante per noi. Perchè solo quando non abbiamo più qualcosa ci accorgiamo del suo vero valore. In questo periodo abbiamo avuto modo di riflettere a lungo sul nostro rapporto con il signore ed è veramente molto forte. in queste lunghe giornate sono proprio gli amici a ricordarcelo perchè Dio è proprio questo: un amico… ci sta vicino, ci supporta ed è sempre pronto a porgerci una mano nei momenti difficili. Spesso nelle piene giornate degli anni passati non c’era mai un momento per riflettere e davamo tutto per scontato: gli amici, la messa… La PROMESSA. Ed è proprio di questa di cui volevamo parlare… ci è dispiaciuto molto non esserci potute andare, perchè l’esperienza vissuta negli anni passati è stata indimenticabile. Infatti è stata un’occasione per fare nuove amicizie e per consolidare quelle che avevamo già con gli amici ma soprattutto con Dio e il gesto più importante per dimostrare la nostra fede è appunto la promessa, gesto che in questi giorni ci è mancato molto. Ma nonostante questo noi continuiamo a credere.

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